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PROGRAMMI E OBIETTIVI ANARB

I programmi e gli obiettivi Anarb sono essenzialmente orientati verso un aggiornamento della selezione, attraverso:

il performance test – Il Centro genetico della razza Bruna (costruzione d’avanguardia ultimata nel 1991) costituisce la struttura ospitante il futuro della selezione genetica della razza Bruna in Italia. È il punto di arrivo di soggetti nati, in tutto il territorio italiano, dai migliori riproduttori, maschi e femmine, assai spesso frutto di accoppiamenti programmati. I giovani tori presenti al Centro genetico possiedono un alto patrimonio genetico, che si estrinsecherà durante l’attuazione dei programmi selettivi, consentendo di aumentare la quantità delle produzioni, mantenendo gli alti livelli qualitativi garantiti dall’elevata percentuale proteica e dall’alta frequenza della variante BB k caseinica tipica della Bruna e fissata nel suo patrimonio genetico;

gli indici genetici – Essi sono il riconosciuto strumento principe di selezione che permette agli allevatori di scegliere oculatamente la rimonta della stalla (femmine giovani da allevare) e i tori da utilizzare nella campagna inseminazioni. Ogni soggetto, sia maschi che femmine, iscritto al Libro genealogico, viene corredato tre volte all’anno di un rapporto genetico includente le stime del suo valore riproduttivo per oltre 20 caratteristiche produttive e morfologiche;

la valutazione morfologica – Si concretizza nei giudizi sull’esteriore conformazione degli animali, con riferimento agli scopi per i quali vengono allevati e al fine di migliorare la costituzione per renderla sempre più funzionale alle esigenze tecnico-economiche. L’evoluzione avvenuta nella razza Bruna dal punto di vista morfo-funzionale è stata incisiva. I miglioramenti hanno riguardato molti aspetti; in particolare quelli riguardanti la forza e l’adattabilità tipiche della razza, le quali, assieme alla validità della mammella ed al netto miglioramento dei caratteri lattiferi, hanno consentito negli ultimi anni sensibili incrementi produttivi. È da sottolineare la longevità della razza (in media 3,20 lattazioni per vacca, che pone la Bruna italiana ai primi posti nella graduatoria delle razze allevate e nel mondo);

gli accoppiamenti programmati – Il calcolo degli indici genetici per un numero così elevato di caratteristiche pone sia il problema della scelta del toro da utilizzarsi per la fecondazione di ogni singola vacca sia il problema dell’acquisto del fabbisogno di dosi di seme più adatto per ogni stalla. Per rendere tale lavoro più semplice al singolo allevatore, Anarb fornisce un servizio di accoppiamenti programmati che per ogni singola vacca o per ogni singola manza individua i riproduttori consigliabili per ottenere una progenie produttiva e corretta morfologicamente;

la ricerca dei genotipi – I torelli che vengono messi in prova sono accuratamente scelti per il loro “valore genetico previsto” in base ai genitori. Dal 1993 Anarb ha attivato una procedura automatica di ricerca genotipi che permette, grazie ad una rete di personal computer collegata con l’archivio nazionale, di identificare: 1) le vacche e le manze migliori in fase fisiologica adatte ad un’eventuale inseminazione; 2) le vacche che partoriscono a breve soggetti che potrebbero rappresentare genotipi interessanti;

la qualità del latte – Una delle peculiarità della razza Bruna, l’elevata qualità del latte, è un aspetto che Anarb ha sempre privilegiato nella selezione della propria popolazione. Il programma di lavoro prevede: a) per i maschi destinati alle prove di progenie, il testaggio obbligatorio per k-caseina e beta-lattoglobulina su DNA estratto dal sangue; b) per le femmine potenziali madri di tori per l’inseminazione artificiale, la determinazione dell’assetto proteico del latte e più precisamente k-caseina, beta-lattoglobulina, beta-caseina, aS1caseina, per mezzo dell’analisi elettroforetica del latte. Più che soddisfacente può dirsi il livello della “qualità nella qualità”, ossia l’incidenza della variante genotipica della k caseina BB, la più favorevole alla caseificazione, nella già buona percentuale di proteine. Infatti, essa si attesta al 64%, valore che confrontato con quello raggiunto da altre razze allevate in Italia risulta essere tra i più favorevoli.