Il Bando era articolato in 10 azioni tra le quali la Bruna ha potuto sviluppare solo quelle numerate dal 2 al 10:

 

 

Azione 2: CARATTERIZZAZIONE GENETICA

Il piano di caratterizzazione genetica della BI e BLC è fondamentale per verificare le linee di sangue da sviluppare e valorizzare, nonché di quelle da salvaguardare. Individuare, inoltre, nuove e diverse linee di sangue, stabilire le reali differenze tra di esse e tra quelli già esistenti e valorizzare quelle più adatte alla crescita sostenibile della zootecnia moderna anche attraverso la diversificazione del loro utilizzo negli allevamenti/territori. Le analisi genotipizzazioni inoltre sono il dato fondamentale per poter elaborare valutazioni genomiche per i nuovi caratteri oggetto di questo progetto. Per la caratterizzazione genetica si predispongono le seguenti attività:

2.1 Individuazione dei soggetti maschi e femmine delle due razze più interessanti per i fini del progetto: utilizzando i dati archiviati in oltre 50 anni di gestione del Libro genealogico e bilanciando le esigenze dei diversi studi inclusi nel progetto, si individueranno per entrambe le popolazioni attive (BI e BLC) i soggetti maschi e femmine da genotipizzare ottimizzando al meglio il rapporto costo beneficio.

2.2 Campionamento territoriale aziende/soggetti per procedere ai prelievi di materiale biologico da analizzare ai fini di consanguineità, malattie, benessere animale e impatto ambientale: Grazie all’elaborazione di cui all’attività precedente sarà possibile pianificare, per le due popolazioni, il campionamento dei prelievi di materiale biologico negli allevamenti

2.3 Effettuazione delle analisi genomiche sui campioni raccolti: Nel corso del progetto si genotipizzerà un campione di 10000 soggetti, il tutto effettuando approssimativamente le seguenti analisi:

Classe animali Tipo Chip Numero analisi
Bruna originale Low Density 850
Femmine Low Density 8500
Maschi candidati alla FA Low Density 1300
Maschi in FA Medium Density 120
Femmine capostipite High Density 120
Maschi con molte figlie High Density 120
Tori capostipite Sequence 30

Attualmente i chip low density prevedono l’analisi di 33000 SNP, i medium density di 80000 SNP e gli high density di 880.000 SNP, vedendo l’evoluzione avvenuta negli ultimi anni si prevede che, al medesimo prezzo, il numero di SNP analizzati aumenti nel tempo. Informazioni accessorie, ma zootecnicamente importanti, dell’analisi genomica sono l’identificazione degli alleli per importanti geni come le varianti proteiche del latte (k-caseina, beta-caseina, alfa s1 caseina e lattoglobulina), l’assenza delle corna e le anomalie genetiche.

2.4 Analisi di coincidenza campioni da analizzare: per correggere eventuali errori di abbinamento tra campioni analizzati ed i relativi soggetti si effettuerà verifica di parentela genomica anche tramite l’imputazione dei microsatelliti, nonché la verifica di coincidenza del sesso.

2.5 Imputazione ed integrazione con informazioni già esistenti: le informazioni provenienti dai diversi chip, le sequenze e le informazioni già in possesso di Anarb verranno unite ed integrate per ottimizzarne l’utilizzo. Grazie all’imputazione sarà possibile ricostruire le informazioni mancanti nelle analisi a più bassa densità per poter così ottenere database uniformi a diverse densità di SNP in funzione delle elaborazioni richieste.

2.6 Elaborazione report genomici per i singoli soggetti con riportati i valori di tutte le caratteristiche analizzate nonché le principali informazioni genealogiche: per ogni soggetto analizzato si produrrà un report genomico con riportati i valori di tutte le caratteristiche analizzate, in particolare verrà dato rilievo ai parametri di consanguineità e di parentela con la popolazione. I suddetti report saranno messi a disposizione degli allevatori interessati.

 

Azione 3: VERIFICA CONGRUENZA DEI DATI E DELLE INFORMAZIONI

L’obiettivo di tale attività è una gestione delle base dati e degli archivi dati con adeguate tempistiche ed alto livello qualitativo del dato per elaborazioni utili e pertinenti, ai fini delle azioni e delle attività volte alla conservazione/caratterizzazione delle razze nell’ambito dell’utilizzo sostenibile delle biodiversità animale.

3.1 Analisi accurata della tipologia e delle caratteristiche dei nuovi dati raccolti: Definizione delle tempistiche e pianificazione degli aggiornamenti dei data base. Tale attività anche considerando i dati di cui alla sottomisura 16.2.

3.2 Analisi delle modalità di utilizzo delle informazioni raccolte ai fini delle elaborazioni più consone e pertinenti: si procederà ad analizzare gli scopi per i quali vengono raccolti dati ed informazioni nell’ambito delle singole azioni; con riferimento alle tempistiche di raccolta dati di cui alla precedente attività, si definiranno e si pianificheranno le modalità di elaborazione dei dati archiviati.

3.3 Identificazione dei punti (controlli puntuali e controlli statistici) di possibile verifica incrociata dei dati già presenti in archivio: si prevede di identificare i punti di interazione tra i database nuovi e quelli oggi già a disposizione di Anarb, in modo da avere punti di verifica del dato indipendenti che permettano di consolidare il dato stesso.

3.4 Definizione degli standard qualitativi minimi e delle procedure da adottare in caso di incongruenza dei dati sia fenotipici che relativi ai genotipi: sfruttando l’esperienza maturata in 50 anni di gestione dei dati di libro genealogico, molti meccanismi ed automatismi già in essere per la base dati di Libro Genealogico saranno traslati con principi simili anche per l’aggiornamento degli archivi che si costruiranno per contenere le nuove informazioni

3.5 Verifica congruenza dei dati fenotipici: Per la costante verifica della qualità dei dati e delle informazioni che vengono registrate in archivio, sono importanti le analisi di congruenza per l’ambito prettamente zootecnico (fecondazioni, parti, ecc.), ma anche e soprattutto per gli aspetti più specifici collegati alle nuove azioni di cui ai suddetti obiettivi. Pertanto, per i dati necessari alle singole azioni/attività, si renderà necessaria un’analisi dei controlli di congruenza da effettuare e pianificare prima dell’aggiornamento dei relativi archivi.

3.6 Verifica congruenza dei dati genomici: Nell’attività andranno impostati e parametrizzati i seguenti punti di verifica:

  • Qualità della singola analisi (call rate, dna quality, ecc.)
  • Funzionalità del singolo SNP per chip (call rate, % di non coincidenza tra repliche, ecc.)
  • Congruenza sesso tra genotipo e matricola al fine di verificare errori

3.7 Allineamento dati rilevati con le basi dati esistenti: La gestione dei flussi inerenti i nuovi dati e l’archiviazione di queste nuove informazioni andrà analizzata considerando le basi dati già in essere che, contenendo informazioni già depurate degli scarti d’incongruità, rappresenterà un substrato efficace nell’implementazione di nuove informazioni.

Azione 4: STIMA DI INDICI GENETICI E GENOMICI, DI PIANI DI ACCOPPIAMENTO E GESTIONE RIPRODUTTIVA IN RELAZIONE ALLE NUOVE FINALITÀ INTRODUZIONE

Gli obiettivi principali dell’azione sono: individuazione di indicatori diretti e indiretti per i nuovi caratteri, stima dei parametri genetici (ereditabilità e correlazioni con altri caratteri), studio di nuovi indici complessivi e creazione di Piani di accoppiamento genomici adatti allo scopo.

4.1 Studio di indicatori diretti ed indiretti sperimentali per caratteri afferenti alle categorie: Sanitari/Benessere animale, Fisiologici/Adattativi, Emissione gas serra/impatto ambiente e Etologici: A livello scientifico non sono ancora chiari quali siano gli indicatori diretti e/o indiretti più idonei per valutare il livello di benessere, adattamento ed impatto ambientale dei soggetti. Di conseguenza, è necessario uno studio bibliografico, la verifica a livello internazionale dei dati disponibili e l’analisi di fattibilità per la realtà della BI e della BLC. I caratteri da analizzare si divideranno principalmente in due gruppi: dati raccolti in stazione di controllo su animali maschi e femmine in via di accrescimento (es. qualità materiale seminale, accrescimento, incidenza delle patologie, attività motoria, BCS, sviluppo scheletrico, temperamento, resilienza, emissione di CH4, efficienza alimentare, ecc.) e dati raccolti in campo sulla popolazione femminile (es. longevità, incidenza patologie, fertilità, suzione vitelli, velocità di mungitura, resistenza alle mastiti, difficoltà al parto, urea nel latte, emissione CH4 stimata, ecc.). Tra questi andremo ad identificare i caratteri candidati ad essere parametri di selezione per l’impatto ambientale e il benessere animale.

4.2 Stima dei parametri genetici per i nuovi caratteri per la BI e la BLC. Per il pool di caratteri identificati nell’attività precedente si stimeranno i parametri genetici (ereditabilità e correlazioni). Per tale studio si prevede di utilizzare il software Mix99, che oggi risulta tra i programmi più accreditati a livello mondiale per questo tipo di analisi. Si utilizzerà principalmente una valutazione di tipo test day model che permette un confronto all’interno del gruppo di animali rilevati lo stesso giorno nello stesso allevamento. In base alla tipologia, alla quantità e alla qualità dei dati verrà deciso, caso per caso, che fattori ambientali includere nel modello e se utilizzare un modello a ripetibilità (repeatability model) o un modello a regressione casuale (random regression model).

4.3 Valutazione genetica e genomica su tutta la popolazione per i nuovi caratteri. Per il gruppo di caratteri che si dimostrino particolarmente interessanti, sarà effettuata la valutazione genetica sperimentale distinta per BI e BLC. Per la BI si procederà, inoltre, con la valutazione genomica di tipo onestep.

4.4 Creazione di un indice complessivo per il benessere animale ed uno complessivo per l’impatto ambientale. Per maggior facilità di utilizzo e di comprensione da parte degli allevatori, si combineranno tutti i caratteri in due indici complessivi, uno per il benessere animale e uno per l’impatto ambientale. Gli indici complessivi dovranno tenere conto delle attitudini produttive degli animali al fine di rendere chiaro l’impatto ambientale relativo per unità di prodotto. Sarà, quindi, determinante procedere contestualmente alla definizione di indici produttivi e di resa casearia così da identificare gli animali più efficienti dal punto di vista delle emissioni e del benessere animale a parità di formaggio prodotto.

4.5 Studio di indici di selezione ottimizzati anche per i nuovi caratteri. Ultimo passo fondamentale è lo studio di uno o più indici di selezione in grado di abbinare gli interessi economici degli allevatori con le nuove esigenze di miglioramento per i nuovi caratteri. A tal scopo è necessario stimare le correlazioni tra i nuovi caratteri e i caratteri attualmente in selezione, elaborare diverse ipotesi di nuovi indici, analizzare il progresso genetico atteso e, confrontarsi con gli allevatori quali utilizzatori finali di tali indici. Nell’ideazione del nuovo indice e/o di un nuovo schema di selezione, sarà necessario includere strategie idonee a mantenere la variabilità genetica nella popolazione.

4.6 Inclusione nel programma di accoppiamento genomico dei nuovi caratteri e di parametri di ottimizzazione degli stessi: Si prevede di ampliare il programma di accoppiamenti oggi in uso andando ad includere i nuovi caratteri, ottimizzando il controllo della variabilità genetica e della consanguineità valorizzando in modo più accurato le informazioni genomiche. Sarà importante prevedere una azione di fornitura dei nuovi piani di accoppiamento direttamente in azienda al fine di sensibilizzare gli allevatori e dare precise istruzioni d’uso dei nuovi strumenti.

4.7 Predisposizione delle modalità di fornitura delle informazioni agli allevatori: al fine di far prendere consapevolezza agli allevatori della loro situazione aziendale in relazione ai nuovi caratteri e alla variabilità genetica saranno messi a disposizione appositi report, consultabili online e in continuo aggiornamento, che dimostrino la situazione aziendale anche in confronto alle altre realtà territoriali.

4.8 Partecipazione ad attività internazionali Le attività di ricerca in campo di stima di indici genetici e genomici per i caratteri innovativi legati a benessere animale e impatto ambientale necessitano di un approccio internazionale che permetta di mettere in rete le informazioni generate dal presente progetto con progetti simili in atto o in progettazione nei principali paesi europei ed extraeuropei. Si prevede quindi di confermare la nostra adesione a servizi internazionali di scambio dati e di elaborazione dati internazionale forniti principalmente da INTERBULL (Reference Lab designato dal “Directorate General for Health and Consumers (SANCO)” a livello di Unione Europea).

4.9 Assistenza agli allevatori nelle scelte riproduttive aziendali: Si prevede di assistere e consigliare gli allevatori nelle scelte riproduttive aziendali per aumentare la variabilità genetica, diminuire l’impatto ambientale e migliorare il benessere. In particolare ci si muoverà su tre direttrici: il consiglio di utilizzo mirato dei riproduttori BIO, HAPPY ed ECO, l’attenzione nella scelta dei riproduttori e degli accoppiamenti per le nuove tematiche e l’utilizzo del piano d’accoppiamento predisposto dal progetto.

 

Azione 5: MIGLIORAMENTO DELLE RISORSE GENETICHE ANIMALI AD INTERESSE ZOOTECNICO (RGAIZ), VALUTAZIONE DELLA CONSANGUINEITÀ E DELLA DIVERSITÀ GENETICA NELLE POPOLAZIONI E CALCOLO DELL’INBREEDING. RILEVAMENTO DATI IN STAZIONE DI CONTROLLO IN AMBIENTE CONTROLLATO

In questa attività si intende perseguire i seguenti obiettivi: identificare i parametri/indicatori di biodiversità utili ai fini selettivi, migliorare il programma di selezione della BI e BLC per i nuovi scopi, identificare i riproduttori in grado di migliorare la popolazione per i nuovi caratteri, raccogliere dati per l’impatto ambientale e il benessere animale in ambiente controllato.

5.1 Stima della consanguineità da pedigree, genomica totale e suddivisa per cromosoma: Si stimerà sia la parentela media dei riproduttori sia il livello di consanguineità basandosi sia le informazioni anagrafiche sia quelle genomiche. Ciò può permettere di mantenere elevati livelli di variabilità genetica nelle regioni genomiche che non hanno un elevato effetto sui caratteri di interesse zootecnico le quali, al contrario, dovranno essere selezionate in modo intensivo.

5.2 Ideazione delle strategie per il miglioramento genetico in popolazione per nuovi caratteri Una volta identificate le esigenze per la BI e per la BLC, sarà necessario strutturare uno schema di selezione in grado di identificare le strategie migliori per raggiungere i nostri obiettivi, mantenendo un livello sostenibile di consanguineità e garantendo la più ampia variabilità genetica possibile.

5.3 Individuazione linee di sangue, poco presenti e/o in via d’estinzione da conservare: per le due popolazioni è necessario identificare con precisione quelle linee di sangue in via di estinzione o poco presenti. Ciò allo scopo di cercare di recuperarle andando ad alleviare i loro limiti in modo che siano più interessanti per gli allevatori.

5.4 Identificazione di un gruppo di riproduttori che siano in grado di migliorare la popolazione: Si individueranno, nella popolazione attiva, riproduttori interessanti per i fini del progetto in modo che, se trattasi di vitelli maschi, questi possano essere avviati alla fecondazione artificiale e, nel caso fossero femmine, vengano sottoposte a fecondazioni specifiche o destinate alla produzione di embrioni.

Per alcuni tori di buon livello genetico e interessanti per le nuove finalità, ma commercialmente poco interessanti (che verrebbero quindi scartati), si prevede di distribuire un numero sufficientemente ampio di dosi in modo da mantenere la biodiversità in popolazione e, allo stesso tempo, poter migliorare la componente genetica degli animali per l’impatto ambientale e il benessere animale.

5.5 Preparazione di reportistica dedicata atta a far prendere consapevolezza agli allevatori sulla situazione raggiunta: Elemento fondamentale affinché gli allevatori utilizzino il nuovo gruppo di riproduttori e i nuovi strumenti, è quello di rendere disponibile un report semplice, esaustivo e chiaro, che descriva la loro situazione aziendale e le possibili strategie di miglioramento. A tale scopo si prevede di creare appositi strumenti e documenti sfruttando ed implementando le strutture informatiche esistenti.

5.6 Ricerca, scelta e installazione di attrezzature e predisposizione di schemi di raccolta dati relativi ai nuovi caratteri: Per una efficace raccolta di dati innovativi saranno necessarie un’accurata ricerca bibliografica ed un’analisi dello stato dell’arte per quanto concerne i nuovi strumenti di misurazione relativi all’impatto ambientale e al benessere animale. Si prevede di utilizzare: fotocamera per la rilevazione delle misure biometriche, attivometri\podometri per la misurazione dei movimenti, autoalimentatori che misurano la quantità di alimento ingerito, strumento per la misurazione della qualità del materiale seminale (aggiornamento della strumentazione già esistente), strumento per la registrazione peso degli animali (adattamento di strumentazione già esistente), stazioni per la rilevazione dei parametri ambientali interni ed esterni e stazioni di rilevamento delle emissioni gassose. In particolar modo una struttura già esistente verrà dotata di tali attrezzature per la rilevazione di informazioni innovative anche su un gruppo sperimentale di femmine in fase di accrescimento.

5.7 Stesura del modello sperimentale: Il modello sperimentale servirà a registrare il maggior numero di informazioni possibili su un numero sufficientemente ampio di soggetti definendo i soggetti più utili alle esigenze del progetto, la tipologia di alimentazione, la durata delle rilevazioni e la frequenza delle stesse.

Le misurazioni saranno in ogni modo effettuate in una struttura su animali maschi di elevato livello genetico, che entreranno presso il nostro Centro tra i 2 e i 6 mesi e vi permarranno fino ai 12-18 mesi e, in una struttura distinta, su femmine tra i 3 e i 22 mesi di razza pura destinate alla riproduzione.

5.8 Esecuzione della sperimentazione: Dopo l’ingresso dei soggetti selezionati nella stazione sperimentale, utilizzando tutti i protocolli sanitari necessari, si procederà all’allevamento in ambiente controllato e alla registrazione di tutte le informazioni. La sperimentazione sarà effettuata anche su soggetti BLC.

5.9 Analisi dei dati raccolti: Sarà necessario un monitoraggio continuo della qualità dei dati raccolti, per procedere poi con alcune analisi intermedie e l’analisi finale, al fine di verificare le caratteristiche dei dati raccolti e la possibilità di incrociare le nuove informazioni con i dati genomici.

Azione 6: MONITORAGGIO DELLA DIVERSITÀ GENETICA NELLE RAZZE AUTOCTONE ITALIANE E RELATIVA VALUTAZIONE

In tale azione si intende monitorare la diversità genetica entro la popolazione italiana, tra la popolazione italiana e quella delle altre popolazioni mondiali di Bruna, la diversità genetica tra BI e BLC. Il piano di azione nella popolazione di BLC ha come obiettivo la descrizione dei principali caratteri come passo iniziale, per poter ipotizzare un piano di mantenimento, conservazione o miglioramento della diversità genetica nella popolazione stessa.

6.1 Individuazione dei soggetti più interessanti della popolazione BI e BLC da caratterizzare genomicamente e delle caratteristiche indicatrici di differenza genetica: Il lavoro di monitoraggio della diversità genetica deve essere applicato in modo oculato, al fine di ottenere efficacia nel risultato ed efficienza nel processo di svolgimento. Per tale motivo, lo strumento delle analisi genomiche, ormai di ampia diffusione per i maschi, andrà esteso alla popolazione femminile. In una prima fase, in base alle informazioni di parentela e consanguineità oggi a disposizione, verranno identificati gli animali BI e BLC più interessanti da genotipizzare.

6.2 Studio dei parametri che meglio identificano la diversità genetica basati sulle informazioni di pedigree e genomiche: In questa attività verranno studiati diversi parametri descrittivi per la biodiversità come ad esempio: Percentuale del genoma in autozigosità, ROH (runs of homozigosity), distanza genetica, parentela media. Inoltre verranno tracciati i livelli di diversità genetica e genomica per i polimorfismi delle caseine (Alfa, Beta, Kappa), delle Lattoglobuline (Beta), delle anomalie genetiche e di altri caratteri determinati da solo un gene. Ciò permetterà di identificare quelli più utili al fine del progetto e che meglio si adattano alla caratteristiche delle popolazioni BI e BLC

6.3 Studio dei parametri fenotipici che meglio identificano la diversità genetica delle popolazioni in studio: Limitatamente alla BLC , come indicatori delle differenze genetiche tra le popolazioni saranno verificate le espressioni di alcuni caratteri, in modo da prevedere un lavoro mirato ad un gruppo di caratteristiche che abbiano alcuni requisiti: semplicità di rilevamento, rilevanza zootecnica e possibile controllo genetico.

La base di partenza di tale lavoro saranno i caratteri già oggi ritenuti rilevanti come: Body Condition Score; Caratteristiche rilevate con l’ausilio di asta misuratrice (altezza alla groppa, altezza al garrese, larghezza dell’anteriore, ampiezza strutturale, lunghezza e larghezza della groppa, altezza del tallone, larghezza e altezza dell’attacco posteriore della mammella, lunghezza dei capezzoli), tare e difetti (capezzoli soprannumerari, presenze di ernie ombelicali, unghioni a cavatappo, brachignatismo, mantello con macchie anomale debordanti, vulva rientrata, arti vaccini, edema cronico alla mammella) e caratteristiche funzionali (mungibilità, temperamento, difficoltà al parto, suzione dei vitelli).A tali caratteri andranno affiancate altre caratteristiche di interesse zootecnico e quelle specifiche della razza; tra quest’ultime, anche quelle collegate alla duplice attitudine latte/carne, rusticità, ecc..

Su di un campione di animali verrà rilevato un ampio gruppo di questi caratteri e verranno poi calcolate delle statistiche descrittive minime (estremi biologici, media e dispersione dei dati) in base alle quali si sceglierà una lista di caratteristiche per il rilevamento dei relativi estremi biologici della razza/popolazione.

Si procederà ad un più ampio campionamento territoriale ‘aziende/soggetti’ per procedere alle suddette misurazioni. In merito, si farà riferimento alle aziende/soggetti iscritti al relativo Registro anagrafico.

La dimensione del campione ottimale per fornire un’adeguata significatività statistica, in base alla nostra esperienza, è di 200 soggetti. Infine si procederà al rilevamento dei dati per i riproduttori della popolazione.

6.4 Analisi del livello di omozigosi nella popolazione: Il livello di omozigosi in popolazione permette di verificare l’effettiva variabilità genetica presente. L’analisi del livello di omozigosi nei bovini della BLC sarà un elemento fondamentale per verificare la reale struttura genetica della popolazione.

6.5 Individuazione delle porzioni del DNA fissate in popolazione: Dopo aver analizzato il livello di omozigosi, si procederà a verificare quali sono le zone del DNA ormai fissate con una particolare distinzione tra quelle che sono sempre state fissate e quelle che hanno raggiunto la fissazione in seguito ai processi selettivi. Lo studio di questo secondo gruppo di regioni cercherà di verificare se sono legate ad aspetti genetici favorevoli o se derivano da alcune linee di sangue molto utilizzate.

6.6 Analisi della diversità genetica tra BI e BLC: L’applicazione delle moderne tecnologie genetiche alle sub-popolazioni permetterà di analizzare la diversità tra le due popolazioni tramite anche i dati raccolti con l’attività precedente.

6.7 Analisi della diversità genetica tra le varie popolazioni di Bruna mondiali: La disponibilità di un pool di genotipi internazionale, grazie alla precedente partecipazione di Anarb a numerosi progetti internazionali, dà la possibilità di verificare l’andamento della consanguineità anche a livello internazionale rendendo tale analisi di reale impatto globale. A tal fine sarà attivata anche l’adesione a sistemi di scambio dati genomici per la diagnosi delle parentele nella popolazione.

Azione 7: VALUTAZIONE ED INDIVIDUAZIONE DI CARATTERI DI RESISTENZA GENETICA ALLE PRINCIPALI MALATTIE DI INTERESSE ZOOTECNICO

Obiettivo generale di questa azione è di identificare determinati caratteri di resistenza a malattie e dismetabolie che saranno raccolti all’interno della sottomisura 16.2 o da altre fonti al fine di verificare la applicabilità di schemi di miglioramento genetico in tali ambiti

  1. 1.Studio della resistenza alla mastite. L’obiettivo è di studiare l’andamento della (CCS: Conta Cellule Somatiche) nell’arco della lattazione e tenere conto di tutte le possibili variazioni di CCS che si possono presentare nel corso della lattazione stessa.

Ciò con lo scopo di identificare ed utilizzare in valutazioni genetiche e genomiche un carattere che indichi gli effettivi casi di mastite.

7.2 Fertilità Per la fertilità femminile, il primo obiettivo è quello di sfruttare le informazioni presenti, cercando di ottimizzare e rivedere l’editing dell’archivio fecondazioni e parti. Il secondo obiettivo, sarebbe di valutare la “capacità delle manze a concepire”. È, inoltre, possibile impiegare caratteri correlati con la fertilità che però siano di più facile raccolta.

7.3 Identificazione dei caratteri per indice “resistenza chetosi”. La chetosi o “sindrome da lipomobilizzazione” consiste in un abnorme concentrazione di corpi chetonici (acido acetoacetico (AcAc), acetone (Ac) e beta-idrossibutirrato-BHB) ) nei tessuti e nei fluidi dell’organismo. È stato dimostrato che i livello di BHB nel latte può essere analizzato nei campioni di latte tramite analisi ad infrarosso (MIR).

Nel progetto si studierà questo nuovo carattere seguendo le seguenti fasi: creazione di un database sperimentale con le informazioni sul BHB, stima dei parametri genetici e studio delle correlazioni genetiche con altri caratteri zootecnicamente rilevanti.

7.4 Identificazione dei caratteri per la resistenza alla stress termico La produzione di latte in Italia avviene in una ampia varietà di condizioni climatiche. Alti livelli di temperatura, soprattutto se unite con elevata umidità, portano allo stress termico. I dati meteorologici dalla rete nazionale italiana di stazioni meteorologiche sono reperibili. Il data-set copre tutto il periodo dal 1994 fino ai giorni nostri. Le condizioni meteo su singoli test-day saranno modellizzati includendo temperatura e umidità.

7.5 Studio del comportamento Il temperamento dell’animale verrà rilevato secondo criteri oggettivi all’interno delle stazione di controllo e il comportamento in senso più generale verrà rilevato per mezzo di podometri e di rilevazione del numero di volte che l’animale visita la mangiatoia.

7.6 Studio della resilienza Verrà effettuato un primo studio esplorativo analizzando i dati motori dei soggetti (rilevati tramite podometri) prima e dopo un evento stressante (es. cambio box, inizio dell’addestramento al salto, operazioni di pulizia particolari, eventi patologici).

7.7 Studio della fertilità maschile: Questa problematica verrà analizzata utilizzando tre differenti approcci: fertilità in pieno campo analizzando la totalità delle fecondazioni effettuate dal riproduttore, la fertilità analizzando i dati andrologici registrati in stazione di controllo e fertilità legata a problemi di incompatibilità tra linee di sangue.

 

Azione 8: Raccolta di materiale biologico e germoplasma

Si intende procedere con la produzione di germoplasma che possa, nel breve e nel medio termine, mantenere sotto controllo la consanguineità della popolazione, reintroducendo in popolazione famiglie e gruppi genetici a rischio di estinzione se non adeguatamente preservati.

Inoltre l’azione prevede il mantenimento ed ampliamento della spermoteca per la BI e BLC

8.1 Pianificazione La prima fase sarà dedicata alla pianificazione delle produzioni di materiale seminale e di embrioni. Una analisi teorica permetterà di stabilire le necessità in termini di numero di dosi e di livello di parentela media con la popolazione necessari per raggiungere gli obiettivi che si prefiggono.

8.2 Identificazione riproduttori Tramite l’analisi delle parentele genetiche e genomiche all’interno delle due popolazioni, si identificheranno le caratteristiche dei riproduttori che saranno necessari ai fini del progetto. Inizialmente, si verificherà la presenza di eventuali subpopolazioni da gestire e sfruttare nell’ottica di limitare l’aumento della parentela media tra soggetti nella popolazione.

In particolare, sarà possibile individuare: riproduttori poco imparentati tra loro, ma anche poco imparentati con la popolazione, in modo da gestire la consanguineità nel breve periodo ma anche nel medio e lungo termine (tori ”Biodiversi”), riproduttori portatori di caratteristiche genetiche favorevoli alla limitazione relativa delle emissioni di gas in atmosfera (tori “Eco”), riproduttori portatori di caratteristiche genetiche favorevoli alla resistenza a stress e ad un migliore resilienza ( tori “Happy “), riproduttori di linea originaria  (tori “BO”).

8.3 Produzione di materiale seminale e/o embrioni I tori scelti nel passo precedente verranno raccolti al centro genetico e dovranno seguire un performance test specifico, che avrà come obiettivo anche quello di rilevare dati specifici su efficienza alimentare. Seguirà un addestramento al salto ed una produzione di seme con la valutazione della qualità del materiale seminale, il confezionamento delle dosi di seme, la possibilità di sessare il seme, così da aumentare la diffusione della linea femminile.

8.4 Distribuzione del materiale seminale secondo schemi tecnici predefiniti (convenzioni) Sarà essenziale identificare le vie migliori per permettere una capillare diffusione del germoplasma prodotto. L’effetto di questa azione, infatti, si concretizza completamente con la nascita di una generazione di individui caratterizzati da maggiore variabilità genetica rispetto alla generazione precedente. A tal fine sarà importante stabilire convenzioni con gli operatori economici del settore.

8.5 Mantenimento ed implementazione della spermoteca della BI e BLC : ANARB è già in possesso di una spermoteca con una collezione di dosi di seme per la quasi totalità dei riproduttori di BI e BLC utilizzati per la fecondazione artificiale in Italia. In questa attività si prevede di organizzare in modo organico e catalogare i campioni ad oggi disponibili e andare ad ampliarla con l’aggiunta di nuovi campioni. I campioni hanno la necessità di essere mantenuti in appositi contenitori sotto azoto liquido.

Azione 9: ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI RACCOLTE

L’elaborazione delle informazioni condotta secondo criteri tecnicamente all’avanguardia è essenziale sostanzialmente per perseguire almeno due obiettivi:

  • rendere fruibili i dati in modo puntuale e preciso secondo procedure semplici e poco onerose,
  • estrarre dai dati informazioni di elevato valore selettivo al fine di indirizzare l’allevamento della razza verso principi di ecosostenibilità delle produzioni animali

9.1 Definizione delle necessità operative in termini di Hardware e Software Nel campo hardware si darà massima enfasi alla sicurezza dei dati utilizzando piattaforme informatiche comunque ridondanti e dotate di alti livelli di tolleranza al guasto. Dal punto di vista software si utilizzeranno piattaforme Open Source oppure, al fine di limitare i costi di sviluppo, piattaforme già in uso presso Anarb. Si valuterà attentamente la possibilità di gestire la base dati per la biodiversità in un sistema delocalizzato (cloud) al fine di ottenere massima efficienza nello sfruttamento delle risorse hardware.

9.2 Disegno della base dati e progettazione della stessa La finalità, in questo caso, è quella di strutturare un archivio ad alte prestazioni, ma anche di semplice integrazione con i sistemi già in essere.

9.3 Realizzazione e ottimizzazione del sistema della base di dati. In questa fase vengono fisicamente create le tabelle, i vincoli di integrità sui dati e le viste sfruttando le definizioni dello schema fisico.

9.4 Verifica di congruenza dei dati e caricamento in archivio In questa attività verranno convogliate tutte le iniziative tese all’integrazione dei dati di nuova registrazione con le basi dati esistenti al fine di rendere univoca, semplice ed efficiente la storicizzazione dei dati provenienti dal campo.

9.5 Progettazione delle infrastrutture utili a fruire delle informazioni Al fine di produrre un impatto pratico sulle scelte degli allevatori è necessario fornire informazioni in modo immediato, facile ed efficiente; per tale scopo è necessario creare una infrastruttura informatica in grado di rendere i dati presenti in archivio, così come loro successive elaborazioni, facilmente fruibili dagli allevatori. Anarb possiede già un portale di servizi dedicato a tale scopo denominato BrunaOnline. Per le nuove necessità del progetto sono però necessari adeguamenti e sviluppi specifici per rendere accessibili anche le nuove informazioni relative alla biodiversità, impatto ambientale e benessere animale anche in modalità Open Data

Azione 10 – Azioni di accompagnamento: azioni di informazione, disseminazione e preparazione di report tecnici tematici e relazioni tecnico-scientifiche, anche attraverso ausili informatici e telematici.

Il piano di intervento sulla biodiversità rappresenta un elemento di novità per il mondo allevatoriale e tecnico italiano. Ciò impone un particolare impegno divulgativo. Considerata la platea di utilizzatori delle risultanze del progetto, molto eterogenea, sarà necessario organizzare attività diverse e complementari tra loro. Creazione di consapevolezza sui temi dell’intero progetto e fornitura di risultati sono gli obiettivi principali di questa azione.

10.1 Incontri di sensibilizzazione presso allevamenti e enti territoriali: Qualora le finalità del progetto non venissero comprese dagli allevatori si rischierebbe di produrre molta teoria ma scarsi risultati pratici. L’idea è quella di muovere le informazioni e gli esperti in materia al fine di riuscire a trasmettere in modo efficace le novità che scaturiranno dal progetto. A supporto di questi incontri verranno sviluppate azioni di diffusione di strumenti di videoconferenza che possano facilitare la partecipazione di più persone possibili e di relatori di elevato spessore scientifico e risonanza internazionale.

10.2 Diffusione a mezzo stampa dei lavori in svolgimento e delle risultanze: Lo sfruttamento dei canali divulgativi già in essere sarà di grande rilevanza per diffondere svolgimento e risultati del progetto. L’utilizzo della nostra rivista aziendale, organo ufficiale per la diffusione in Italia e all’estero di informazioni selettive sulla razza, accoppiata ad interventi divulgativi specifici sulla stampa specializzata di settore, sarà un tassello fondamentale per la diffusione delle informazioni.

10.3 Creazione di un sito web dedicato al progetto: Il sito rappresenta una attività necessaria, ma non sufficiente per la divulgazione. Purtroppo la penetrazione del web nel mondo agricolo rimane sotto la media nazionale di altre categorie produttive. Sarà prevista comunque un’area pubblica ma anche un’area riservata ai componenti del progetto ed alle amministrazioni pubbliche di riferimento per condividere strumenti comunicativi comuni.

10.4 Organizzazione di eventi dedicati in occasione di manifestazioni zootecniche: Gli appuntamenti già esistenti rappresentano un palcoscenico ideale per diffondere le attività svolte nell’ambito del progetto. Si cita, a titolo d’esempio, la mostra nazionale del Libro Genealogico.

10.5 Individuazione premi speciali durante le manifestazioni zootecniche: per gli animali che soddisfino caratteristiche genetiche legate alla biodiversità. Inoltre, sarà possibile esporre animali di entrambi i ceppi (BI e BLC) non tanto per un confronto tra loro, quanto, invece, per sottolineare la necessaria salvaguardia della variabilità genetica all’interno delle due popolazioni.

10.6 Predisposizione di un bollettino elettronico (Newsletter email – Applicazioni per Smartphone/Tablet- SMS- WhatsApp) dedicato al progetto: Le informazioni provenienti dal progetto saranno veicolate anche tramite questi strumenti, in parte a integrazione di applicazioni e Newsletter già esistenti diffuse in Italia e all’estero.>

10.7 Diffusione delle informazioni del progetto con azioni mirate e dedicate sui Social Network: dove verranno predisposte e gestite pagine mirate che permettano una condivisione in tempo reale delle informazioni riguardanti il progetto.

10.8 Formazione specifica per personale di campo: Coloro che avranno contatti con gli allevatori necessiteranno di specifica formazione a riguardo. Dobbiamo mettere in condizione l’allevatore di ricevere le stesse informazioni, o comunque, informazioni congruenti anche se con livello di dettaglio differente, tramite i diversi canali comunicativi a disposizione. Il canale classico del passaparola tramite personale di affidabilità riconosciuta rimane un tassello fondamentale. Saranno previsti appositi incontri di formazione per il personale di campo coinvolto.

10.9 Partecipazione a meeting, congressi e manifestazioni zootecniche internazionali: Le azioni ed i risultati del presente progetto verranno divulgati anche a livello internazionale grazie alla partecipazione a meeting, congressi e a manifestazioni zootecniche all’estero con lo scopo di divulgare le risultanze del progetto e di assumere informazioni in ambito internazionale che possano essere di interesse per lo svolgimento del progetto stesso.

10.10 Diffusione a mezzo stampa e supporti audio video: La stampa specializzata, come pure la diffusione tramite pieghevoli, video e altro materiale divulgativo, o la partecipazione ad eventi radio televisivi sull’argomento, saranno considerati attentamente come una delle possibili forme di divulgazione di grande impatto verso il pubblico.

  • limitato impatto pratico dei servizi prodotti per scarso interesse degli utilizzatori